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LE TROMBE
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MASTER CLASS CON
JAMES THOMPSON
Con
grande piacere ho partecipato il 03 Giugno 2003 al primo dei due giorni del
Master Class tenuto da James Thomson al Conservatorio "Guido Cantelli"
di Novara.
Il
corso si è svolto come da programma, e ringrazio ancora Gabriele Cassone e il
Conservatorio per aver fatto sì che questo grande evento riuscisse.
Durante
il corso ho preso degli appunti e con grande piacere (nonché previa
autorizzazione da parte del M° Cassone) li elencherò qui di seguito. Attenzione,
sono solo degli appunti, quindi dategli il peso che si meritano.
Musicalità
-
Quando vediamo una nota bassa e poi
una alta abbiamo la tendenza di fare la bassa
crescente d’intonazione perché pensiamo alla alta: sono 2 note distinte.
-
Nei
glissati, cerca
bene gli armonici nella nota prima di passare a quella superiore.
-
Pensa
a dei segni grafici quando suoni.
-
Quando un pezzo è ricco di armonie non
ci va il vibrato altrimenti le armonie non si sentono.
-
La
nota più alta non è la più importante anche perché molto spesso non è
la fine della frase.
-
La
frase finisce con l’ultima nota, non buttarla via.
-
Pensa
al tempo presente, non al futuro. Suona la nota in quel momento.
-
Spesso
succede che pensiamo alla nota acuta e ci irrigidiamo subito prima e
di conseguenza tutti gli armonici delle note precedenti non ci sono più. Le
note acute vengono, non ti preoccupare.
-
Tieni
le frasi e l’intensità della stessa e trasmetti il sentimento che il
compositore del brano voleva dare.
-
Le
note basse devono essere ben sentite e le devi suonarle con tutti gli
armonici. Sembra che siano forti ma non lo sono.
-
Se
non sei preciso canta il pezzo.
-
Quando
suoni con il pianoforte, ascoltalo e impara bene la sua parte. Quando hai un
buon feeling con il pianista non ti senti solo sul palcoscenico.
-
Nella
musica tedesca devi pensare a frasi molto lunghe con sempre lo stesso colore
di suono.
-
Nella
musica francese cambia spesso colore, attacco, la velocità del vibrato.
-
Lascia che
l’armonia ti insegni a suonare la melodia.
Aria
-
Pensa
sempre al respiro che devi fare per una nota non alla nota stessa: nel
respiro ci deve essere la nota.
-
Più
imparo a velocizzare e prendere aria (e quindi ad averne un buon controllo)
e meno muscolatura impiego a guadagno della resistenza e soprattutto nel
suono. Si va meglio a
ragionare in aria o in muscoli? In aria ovviamente, è la cosa più semplice.
-
Nel
glissato con solo il bocchino tutti gli armonici devono essere uguali. Il
sincronismo perfetto aria-labbra si ottiene appunto con i glissati. Nel
glissato con la tromba, non controllare la nota più alta altrimenti cambia
il flusso dell’aria. Lascia che l’aria faccia cambiare il suono. La
prima volta sentiremo un accento e ciò è buono. Poi arriverà ad essere
uguale. Lascia che il crescendo crei la nota. Cambiando armonico si deve
avere sempre la stessa qualità del suono. Partiamo dal piano per arrivare
al forte nell’armonico superiore. Aiuta il cambio della nota con il
crescendo ma non cambiando impostazione delle labbra.
-
La
pressione dell’aria va in tutte le direzioni e se noi non gonfiamo un
po’ le guance è perché irrigidiamo la muscolatura facciale e le labbra
per convogliare l’aria al centro. Gonfiare un po’ le guance non è male.
Pensa ad esempio alla respirazione circolare: là bisogna farlo… Per
trovare il giusto rilassamento dobbiamo fare questo esercizio: prendo una
nota e poi mi rilasso in modo che questa cali fino a scomparire. Dobbiamo dare l’idea di cadere o di avere un’automobile che ci
passa vicino. Rilassati per andare giù e lascia pure che il suono si
disperda. Serve a trovare il giusto rilassamento. L’idea è quella di
restare morbido. Se ti lasci morbido l’aria va ovunque e magari anche
"nelle guance".
-
Pensa
a quello che fai in ogni momento. Per fare il glissato non devi muovere
nulla ma solo cambiare velocità all’aria. Aiutati con un crescendo.
-
Fai
molte volte una abitudine perché non ci sia più una vecchia. Una il BERP
forato se usi poca aria e usa il buzzer se invece ne usi una giusta quantità.
L’anella non va più di tanto bene perché non hai la resistenza dello
strumento.
-
Per
andare nel registro acuto devi imparare a suonare piano nel registro medio.
Per andare nel registro acuto bisogna essere rilassatissimi, non ci devono
essere tensioni di alcun tipo.
-
Usa
più aria dove ce n’è bisogno: ogni nota deve essere ben sentita.
-
E’
più facile suonare con più aria e meno tensione, e nel forte tutto ciò
permetterà di sentire meglio e un suono più bello.
-
Attenzione
a non cambiare imboccatura quando prendi aria per una nota acuta. Se cambio
imboccatura non ho un buon suono. Per togliere questo difetto, facciamo un
passo indietro e facciamo quel pezzettino di frase senza respirare nel
momento in cui dobbiamo fare la nota acuta. Poi lo rimettiamo nel mezzo.
Suona il respiro, non fare in modo che il respiro chiuda l’imboccatura.
Ricorda una imboccatura è per 3 registri. Le labbra si muovono ma non
cambia l’imboccatura.
-
Studio
con glissato lento, medio, veloce e poi senza. In questo modo le note non
sono più lontane fra di loro. Il GLISSATO riavvicina i suoni e aiuta a
velocizzare l’aria.
-
E’
importante non forzare l’allievo dicendogli cosa fare ma dargli
qualcos’altro da fare che lo porti ad ottenere il risultato. Per esempio
per l’aria non gli diciamo più aria, ma gli facciamo usare il berp e poi
lui solo si accorge di cosa ha fatto. In questo modo l’allievo non si
irrigidisce per pensare al più aria, ma suona + liberamente. Poi verrà
chiesto cosa ha usato per migliorare il tutto.
-
Ascolta
il tuo corpo e l’aria quando canti il glissato.
-
Le
acciaccature falle sempre sentire bene.
-
Ragiona
bene con l’aria. E’ molto più semplice ragionare con l’aria che con i
muscoli. E’ molto importante iniziare piano e poi nel glissato fare
crescenti. Le note così rispondono poi meglio nelle labbra. Grazie a questo
esercizio bilanciamo correttamente aria e labbra.
-
Precisione
nel registro acuto nelle dita, aria labbra.
-
Tornare
piano dai glissati serve a fare in modo che si ottenga l’imboccatura
morbida. Osservate cosa accade nel glissato al nostro corpo. Deve spostarsi
la parte bassa del tronco.
Suono
-
Il
suono è la base di tutto. Per suonare correttamente ci vuole una buona
qualità.
-
Per
migliorare il suono usare esercizi molto molto semplici per poter ascoltare
e migliorare il suono.
-
Ascolta
e impara da te stesso e usa il “muscolo” più importante che è la
TESTA.
-
Ricorda
che il suono nella “tecnica” è come il suono nelle “armonie”.
-
Il
suono deve essere sempre ricco di armonici. Se è ricco di armonici
automaticamente è anche intonato e bello da sentire.
-
Per
aiutarti canta: se sei preciso cantando sarai preciso anche suonando.
-
Ogni
nota deve essere ben centrata e bella intonata (quindi ricca di armonici).
-
Devi
tenere sempre in testa l’idea del suono che vuoi ottenere. Quando
riuscirai ad ottenere un bel suono ricco d’armonici e lo avrai ottenuto
perché c’è l’ hai in testa, sarà semplice ottenere gli altri suoni
che il tuo direttore d’orchestra vorrà sentire. Per esempio James
Thompson fa sentire come la stessa tromba si riesca facilmente ad ottenere
il suono della Tromba Barocca in Re (suono piccolo e chiaro quindi uso degli
armonici superiori), Tromba Tedesca (+aria che suono), Cornetta (+scuro
quindi uso degli armonici inferiori e poca aria). Tutto ciò va a nostro
vantaggio, abbiamo tanti strumenti con uno solo. Per fare questo non devi
fare altro che ascoltare il colore del suono, gli armonici quindi, e pensa
sempre ad una lettera aperta quando canti (tAH con una A a mezza strada tra
una A e una O). La difficoltà sta solo mettere il suono giusto nel pezzo
giusto.
-
Per
avere un bel suono devi per forza avere un bel respiro. Respira nel ritmo e
nello stile. Non fermare l’aria dopo aver respirato. Se respiri bene, il
respiro diventa musica. Se l’attacco è sbagliato il più delle volte è
perché sbagli respiro. Pensa di essere un violinista: il respiro per noi è
come l’archetto per i violinisti. Noi mediante l’aria cambiamo
l’attacco del suono e i violinisti fanno lo stesso con l’archetto.
Miglior controllo dell’archetto (aria), migliore controllo di tutto. Anche
il modo di inspirare è molto importante. Se un direttore d’orchestra è
bravo nei movimenti della bacchetta vedi i movimenti del respiro. Respiro
profondo = suono profondo.
-
Per
avere un bel suono quindi bisogna avere un’ottima padronanza dell’aria
nonché un buona respirazione. Una parte dei ragazzi che sono saliti sul
palcoscenico dell’auditorium usavano pochissima aria per suonare e il
suono si sentiva che non era bello. Per correggerli, dopo averli fatti
suonare un pochino ed aver ammirato ciò che riuscivano a fare, gli faceva
rifare l’esercizio con il Berp. Di conseguenza (visto che il Berp viene
utilizzato per centrare bene gli intervalli ma soprattutto per usare più
aria) il suono quando si ritornava sullo strumento era veramente bello. A
questo punto gli chiedeva cosa era cambiato e loro si accorgevano che
avevano usato più aria. Questo è un buon metodo per far usare più aria
all’allievo poiché non lo si sforza a farlo respirare di più – in
quanto porterebbe a diventare rigido – ma lo si fa arrivare in modo
naturale.
-
Per
poter migliorare la qualità del suono ricercando gli armonici e per
imparare a velocizzare l’aria in modo che sia giusta per quella nota, fai
molto glissati seguendo appunto il metodo che lui ha scritto.
-
Per
imparare a sentire il suono fai de bei cantabili. Se un pezzo ti piace
respiri meglio e migliora il suono. Usa i cantabili fatti dai cantanti. Il
tuo suonare deve essere come un bel canto.
-
Quando
il suono si chiude la maggior parte delle volte è perché noi pensiamo a
quella nota troppo acuta e mettiamo più muscolatura che aria. Pensala più
bassa è verrà da sola.
-
Buona
qualità di suono sul bocchino porta ad avere una buona intonazione.
-
Se
certi salti non vengono bene, studiali dapprima con lunghi glissati e poi
via via accorciali. Tutto ciò migliora l’intonazione della nota da
prendere
- Se è più semplice andare in “alto” che
in basso vuol dire che sei rigido (sempre nel registro medio). Pensa ad un
crescendo nelle parti basse. Per trovare l’aria fa fare dei glissati con
il berp (dopo aver usato il berp stesso) prima come se facesse flessibilità
e poi nel pezzo. Più lento è il glissato e più facile è sentire il suono
pieno. Questa tecnica va usata ovunque per studiare. L’intonazione è legata
alla velocità dell’aria stessa. In sintesi il glissato serve per imparare
a velocizzare l’aria; con più velocizzo l’aria con meno impiego la
muscolatura e gli armonici vengono tutti uguali.
- Lo SLIDE (il far crescere e calare
d'intonazione una nota) serve per migliorare la centratura del suono di una
nota. Senza muovere la testa, fallo prima lento, poi più veloce e poi
andiamo calando l’intonazione e cresciamo finché non abbiamo raggiunto il
giusto livello d’intonazione.
- Non pensare che tutti i Re3 (Mi3 nel
pianoforte) sono alti. In certi intervalli è alto, in altri è giusto. per
esempio nella scala di Mib maggiore va bene così (Mib4 fino al Mib3 e poi
scendo al RE e salgo), invece nel Sol maggiore va bene usare la pompa.
-
Tutto
bello intonato e quindi con tutti gli armonici.
-
Il
canneggio largo va bene per andare negli acuti perché abbiamo meno
resistenza all’aria. Esempio certi acuti difficili con la Do sono più semplici con
la Sib.
-
Sempre
lo stesso colore i suoni nei glissati. Ogni singola nota deve avere lo stesso
colore. Pensa che devi indicare qualcuno quando vai sulla nota acuta del
glissato. Metti il crescendo nel glissato andando in su e un diminuendo
andando in giu.
-
Ascolta
la tua testa e istruiscila.
-
Ogni
nota che per noi è un blocco bisogna lavorarla come abbiamo lavorato il
blocco precedente. Se una posizione non viene quella non viene in qualunque
tromba. Bisogna lavorarla in modo che se ne vada l’abitudine cattiva di
quella nota. Il segreto delle note acute è imparare a suonare bene piano il
registro medio.
-
Per
togliere un'abitudine su una posizione puoi usare l'esercizio numero 2 del
H.L. Clarke "Technical Studies for the cornet"
piano
piano e con glissati in mezzo e raggiungendo la nota che lui la trova
dura.
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Suonare
con l'accompagnamento migliora intonazione, ritmo e sincronizzazione.
-
Quando
il suono si chiude la maggior parte delle volte è perché noi pensiamo
quella nota troppo acuta e mettiamo troppa muscolatura. Pensiamola più bassa e
verrà.
-
Se
usi il vibrato in un pezzo (ovviamente nei pezzi dove si possa) cambia la
velocità del vibrato in base al carattere. Per esempio Lento: melanconico Veloce:
lucente
-
Pensa
al respiro che devi fare e non alla nota che devi fare: nel respiro ci deve
essere già la nota.
Foto
ricordo del secondo giorno di corso
Questa
pagina è stata modificata per l'ultima volta il 19 07 2003
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MANIFESTAZIONI
SULLA CARTA
LA SOCIETA'
L'Elenco del Bocchino
IL RESTO
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